giovedì 17 marzo 2016

Orange is the new black




Maledetto Netflix.

A causa sua ho conosciuto una quantità di telefilm tali da incollarmi al divano per almeno una quarantacinquina d'anni... Almeno! perché si aggiornerà il bastardo!
Chissà quanti altri telefilm tireranno fuori da qui alla mia vecchiaia! Perderò il lavoro, non farò più l'amore, morirò di fame...

Devo resistere solo un anno. L'abbonamento è annuale. Posso farcela. Addio mondo, ci rivediamo tra 338 giorni (mi sono abbonata da un mese, ma era febbraio e quest'anno è bisestile).

Dicevamo... A causa di quell'immondo demonio degli inferi nascosti di Netflix ho conosciuto “Orange is the New Black”.
Lo vedevo nella home e lo ignoravo perché lo sapevo che sarebbe stato uno di quei telefilm che da dipendenza. Lo sapevo. E avevo fottutamente ragione. (scusate per il fottutamente, è che ormai mi sono immedesimata nel linguaggio del telefilm NdR).

Ecco, la storia è interessante, l'evoluzione dei personaggi è affascinante, precisa, le ambientazioni bla bla bla. Ma Piper... signori. Piper. Ma come si fa????

Tanto per cominciare va bene tutto... ma come si può pensare che una a 35 anni abbia quella pettinatura? Una che se la tira che ha girato il mondo, mente aperta, libertè-egalitè-fraternitè, va girando con i capelli di quel colore e, sopratutto, dietro le orecchie. 
Perché non esiste una legge contro i capelli dietro le orecchie?? 
E perché il produttore permette a Piper di registrare ogni giorno con i capelli dietro le orecchie??
E perché Taylor Schilling non si rende conto dell'abominio che sta commettendo il suo personaggio??

E questa cosa della ricrescita? 
E' una moda? No, ditemi, è una moda?
E non esiste che mi diciate "eh, ma è in carcere"
In carcere c'è quel pezzo di gnocca della Laverne Cox e il suo salone per la cura delle signore...

Sorvoliamo. 
Piper è lamentosa, cagasotto, combinaguai, mezza spia e ha delle ginocchia orribili (dei capelli vi ho già parlato) ma non è questo che mi ha fatto più incazzare.
La cosa che mi ha fatto più incazzare è il fatto che questa sfigata sia il desiderio della Alex Vause.

Quanto avrei voluto avere la mia Vause... bella da paura, ricca (si vabbè, non mettiamoci a fare i moralismi con la storia che spacciava, è solo un telefilm! E' una attrice nella vita), galante e amorevole... sicuramente mi avrebbe fatto prendere la corretta via... 

Molto spesso ho pensato che se fossi stata lesbica sarei stata più serena: la casa sarebbe stata più ordinata, il rapporto emotivo con la mia compagna sarebbe stato più chiaro, la vita sessuale meno comunicativa ("no, amore, il punto G non è una leggenda, devi cercarlo e non ti devi spazientire se non lo trovi"."si, amore, anche oggi i preliminari" "Tesoro, no, non mi stavi facendo male... mi piaceva... per questo gridavo". "Ma che domanda è 'ti è piaciuto?' e così via), ci saremmo potute scambiare i vestiti... 

Oh, quanto avrei voluto conoscere la mia Vause... 
E' invece io non l'ho conosciuta.... e mi devo accontentare del mio fidanzato. 

La vita è ingiusta. 

Netflix pure. 

Ad ogni modo:
La prima stagione si conclude con Piper che pi@#[] mentre M§&%$£ e il signor T@]^?=[ e si vede chiaramente che B&/()%$£$! 
Strabiliante. 
La seconda stagione comincia con uno scarafaggio. 

Questo telefilm mi esaspera. Ma domani mi sparerò altre 5 puntate. Devo sapere. 

F.

"Me la vedo brutta" disse Maria Antonietta accovacciata sugli specchi 


Nessun commento:

Posta un commento